Search Intent e Seo: che cosa c’è da sapere
L’intento di ricerca è un aspetto di fondamentale importanza nella prospettiva di una campagna Seo che si dimostri il più possibile efficace. A coniarlo è stato Andrei Broder, un dipendente di Altavista, secondo il quale è possibile distinguere tre differenti tipologie di Search Intent: le ricerche informative, o Informational Search; le ricerche transazionali, o Transactional Search; e le ricerche navigazionali, o Navigational Search. Ipotizzando di voler fare Seo per un negozio online, ognuno di questi Search Intent può essere utilizzato, con scopi e modalità differenti.
Le ricerche informative
Le ricerche informative sono di tipo generico, e con tutta probabilità vengono effettuate da chi ha l’interesse di approfondire un certo tema. Non ci si attende che il loro comportamento si concluda con un acquisto. Google nelle Serp mostra ormai la voce “Le persone chiedono anche”, e in questo modo diventa semplice identificare le frasi e le parole chiave, in un certo senso per capitalizzarle. Va ribadito che in questa fase del customer journey la probabilità di conversione è molto bassa. Ricorrere a contenuti di questo tipo consente di posizionare sia il sito che il marchio all’inizio del proprio customer journey, in modo che crescano le possibilità di un acquisto al termine. Nel momento in cui un sito comincia a posizionarsi di frequente per domande di questo genere, con tutta probabilità acquisisce una posizione di vantaggio nei confronti della concorrenza.
Le ricerche transazionali
Il Search Intent è di tipo transazionale, invece, nel momento in cui gli utenti sono pronti a compiere un acquisto. Le ricerche sono correlate ai prodotti o alle categorie che si trovano sul web. Le ricerche transazionali sono così importanti che in teoria dovrebbero avere la precedenza anche sulle ricerche informative nel momento in cui il sito web viene ottimizzato per la Seo.
Le ricerche navigazionali
Infine ci sono le ricerche navigazionali, che possono essere comprese in maniera semplice e non necessitano di un impegno eccessivo dal punto di vista dell’ottimizzazione. Si tratta delle ricerche che vengono effettuate ogni volta che gli utenti hanno uno specifico obiettivo in testa. Succede, quindi, che l’utente utilizzi un unico termine di ricerca, per esempio andando a cercare un sito web ben preciso.
Keyword Keg, SEOZoom e gli intenti di ricerca
Nel novero degli strumenti di ricerca per le keyword che i professionisti della Seo utilizzano di più, vale la pena di menzionare di sicuro Keyword Keg, che può essere sfruttato non solo per gli intenti di ricerca ma anche per le bucketing query. Utilizzarlo è molto semplice, e dopo aver specificato le parole chiave è possibile selezionare la lingua, il Paese e le API che si è intenzionati a sfruttare. Quindi, si ha l’opportunità di definire la tipologia di risultati che si preferisce. Ecco che i risultati comprendono tutte le informazioni di cui si può aver bisogno quando si tratta di ricercare le parole chiave: i trend, la potenza della singola keyword, il campo di applicazione del CTR, il valore, la concorrenza, il volume, la difficoltà di posizionamento Seo.
Un altro strumento che funziona molto bene è SEOZoom, una suite di Web Marketing completa e in Italiano. Tramite SeoZoom è possibile analizzare qualsiasi sito internet, fare ricerche delle parole chiave, analizzare la concorrenza e sviluppare il piano editoriale necessario al posizionamento organico.
Il Search Intent e SEOZoom
SEOZoom può contare su un Search Intent Tool grazie a cui è possibile verificare quali siano le intenzioni di ricerca che si nascondono dietro le parole chiave. Questa funzionalità si rivela decisamente preziosa ogni volta che si ha in programma di redigere dei contenuti nuovi, e proprio per questo motivo è stata implementata nell’assistente editoriale della piattaforma. Inoltre, SEOZoom fornisce un altro tool che ha la capacità di analizzare le URL e comprendere qual è il Search Intent per cui il contenuto è stato redatto. Per raggiungere questo obiettivo, viene individuato il Topic: una volta che è stato scomposto, diventa possibile identificare la Main Intent Keyword. È evidente che non si può trovare l’intent nel caso in cui la pagina web non risulti posizionata per nessuna keyword.
Il valore del Search Intent
L’intento di ricerca – o Search Intent, a seconda di come lo si voglia chiamare – rappresenta la motivazione reale che spinge un utente a compiere una ricerca su Google. Esso non può essere trascurato, dal momento che permette di capire con precisione che cosa desiderano le persone. Il fattore principale da prendere in considerazione è la tipologia di contenuto che gli utenti vorrebbero trovare in relazione alle proprie aspettative. Questo è il più importante lavoro Seo. D’altro canto, anche Google ha come primo obiettivo quello di soddisfare il Search Intent. Nella prospettiva del motore di ricerca, infatti, è auspicabile che gli utenti arrivino a un risultato che dia loro la risposta di cui hanno bisogno per la query eseguita.
Come vengono catalogate le parole chiave
Le parole chiave possono essere catalogate in funzione dell’intento di ricerca. Per una parola chiave informativa, lo scopo dell’utente è quello di approfondire; per una parola chiave transazionale, l’utente desidera compiere un’azione ben precisa; per una parola chiave navigazionale, infine, l’utente ha intenzione di atterrare su una pagina particolare. In tutti i casi, gli utenti possono recarsi su domini che già conoscono oppure vogliono compiere un’azione o ottenere un’informazione.
Come si redige un contenuto in ottica Seo
Ecco, quindi, che nel momento in cui ci si cimenta nella stesura di un contenuto finalizzato alla Seo, è sì importante tenere conto dei volumi di ricerca delle keyword, ma occorre anche prendere in esame il Search Intent degli utenti, senza dimenticare di guardare i contenuti prodotti dai concorrenti. In questo modo, si potrà beneficiare di una più vasta copertura di pubblico.
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